Hai bisogno di un finanziamento per il tuo nuovo progetto? Scopri il Crowdfunding

Hai bisogno di un finanziamento per il tuo nuovo progetto? Scopri il Crowdfunding

Crowdfunding: dal web nuove opportunità per Start Up, piccole e grandi imprese

Se vuoi renderti conto del valore del denaro, prova a chiedere un prestito.
Benjamin Franklin

Il buon vecchio Benjamin aveva ragione: la ricerca di fonti di finanziamento e la raccolta fondi sono sempre state operazioni molto delicate per manager e imprenditori. Senza soffermarci sulle difficoltà a ottenere finanziamenti dalle banche e sui tassi d’interesse applicati in questo periodo, in particolar modo in Italia, fortunatamente oggi ci sono nuove opportunità per le piccole e medie imprese, ma anche e soprattutto per le start up.

Il web mette a disposizione diverse piattaforme che hanno cambiato radicalmente la natura del finanziamento. Non più nelle mani di grandi investitori che poi reclameranno una fetta del nostro “successo”. Con il crowdfunding, sono gli stessi utenti a investire, “dal basso”, nel nostro progetto.

La presentazione del progetto è estremamente importante, ma non illudetevi, non basta la prima impressione!

I backers, come vengono chiamati su kickstarter, o finanziatori, sono persone che credono nel progetto e decidono di “anticipare” fondi in vista di una ricompensa futura, che molte volte consiste in un prototipo o nel prodotto stesso (una volta sviluppato) oggetto della raccolta.

La peculiarità di queste nuove modalità di finanziamento è insita nel termine stesso crowdfounding, ovvero raccolta fondi dalla moltitudine (folla) e quindi dal basso.

Rispetto alle piattaforme tradizionali per la ricerca di finanziamenti, si possono intuire immediatamente i vantaggi che il web offre:

  • rapidità nella promozione del progetto
  • possibilità di raggiungere qualsiasi pubblico
  • budget potenzialmente infiniti
  • riduzione costi di transazione e complessità legislative
  • funzione esponenziale grazie alla condivisione sui social network

Di piattaforme web per la raccolta fondi sul modello del crowdfounding ne sono sorte moltissime: a livello globale hanno superato le 400 unità, di cui il 56% basato in Europa, mentre in Italia se ne contano 15.

Tutte le piattaforme possono essere incluse in 4 categorie:

  • lending-based: basate sul prestito con interessi tra privati;
  • reward based: sono la larga maggioranza, più appropriate per start up, piccoli imprenditori o professionisti, consentono di ottenere premi o ricompense, a seguito di un finanziamento;
  • donation-based: consentono di ottenere una donazione gratuita (ideale per campagne no profit);
  • equity-based: raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali online (si basa su azioni e partecipazioni finanziarie)

Tra le più importanti a livello globale vi sono Kickstarter (che analizzeremo meglio sotto), IndieGoGo, RocketHub, Quirky, GoFundMe, CrowdTilt, Razoo, Crowdrise. In Italia invece, la legislazione ha rallentato lo sviluppo di questo strumento negli anni passati e sono emersi progetti assimilabili al crowdfounding, come Zopa, prima società italiana di “prestito peer-to-peer”, nata nel lontano 2005 e Produzioni dal basso, che si auto definisce “la piattaforma di crowdfunding per finanziare qualsiasi forma di autoproduzione, senza filtri e senza nessuna intermediazione”.  Attualmente le società più attive sono: Kapipal, Eppela, Starteed, De Revolutione e Siamo Soci.

Negli ultimi tempi Kickstarter (1), portale statunitense lanciato nel 2009 sul modello reward based, ha riscosso un successo incredibile, diventando la prima piattaforma per dimensioni del pubblico e fondi raccolti.

(1) Da giugno 2015 la piattaforma si apre anche all’Italia, superando le criticità che complicavano la raccolta fondi per le imprese del nostro paese.

Il metodo per richiedere finanziamenti è molto semplice: una presentazione con l’ausilio d’immagini, video e qualsiasi elemento mediale, che dimostri le finalità e le caratteristiche del proprio progetto. Kickstarter non reclama nessun diritto di proprietà sui progetti, ma si limita a tenerli nel suo archivio e a renderli accessibili al pubblico. La peculiarità di questa piattaforma è l’impossibilità per i sostenitori di ricevere direttamente denaro: si possono ottenere ricompense di vario genere, come il prototipo del progetto, una lettera personale di ringraziamento, gadget personalizzati, il primo collaudo di un nuovo prodotto e altre forme di ricompensa.

Dopo aver curato la presentazione, impostato la cifra obiettivo (in caso di mancato raggiungimento della cifra il finanziamento non viene erogato) e determinato la ricompensa per i nostri finanziatori (bakers), dobbiamo solo avere pazienza… se il nostro progetto è meritevole, i frutti arriveranno.

Non sono mancati casi di “campagne scherzo”, come quella divenuta celebre realizzata dal simpatico Zack Danger Brown, Potato Salad, che ha raccolto 55,000 dollari da quasi 7.000 finanziatori, per realizzare una semplice insalata di patate!

Tra i casi di maggiore successo su KickStarter vi sono la console Ouya (più di otto milioni di dollari), Coolest Cooler, il frigorifero portatile che ha rivoluzionato la categoria, (3 milioni nei primi 4 giorni),  Exploding Kittens, gioco di carte sul modello della roulette russa (quasi 9 milioni raggiunti).

Ma il progetto che ha riscosso più successo, diventando il caso di finanziamento online più elevato della storia, è stato il Pebble Time. Dopo tre anni dal lancio del primo smart watch l’azienda californiana Pebble Technology torna su kickstarter, lì dove era iniziata la sua storia e la sua fortuna, polverizzando tutti i precedenti record. La nuova versione del Peeble Watch, a venticinque giorni dalla chiusura del finanziamento, ha quasi raggiunto 12 milioni di dollari.

Naturalmente queste piattaforme sono ideali anche per progetti locali che richiedono finanziamenti molto meno ingenti. In Italia ad esempio, su Eppela, ha riscosso molto successo (e raccolto fondi) il progetto All About Apple Museum 3.0, il primo museo italiano dedicato alla storia del celebre marchio di Cupertino con la “mela morsicata”.  I promotori hanno ricevuto più di 10.000 euro, il doppio di quanto richiesto, da 128  finanziatori e hanno così potuto realizzare il loro sogno. Ma non si sono fermati. Sullo stesso portale di crowdfunding, hanno rilanciato la loro campagna per sviluppare nuovi progetti legati al Museo.

Si può facilmente intuire come alla base del grande successo di questi progetti, ci siano prodotti che vengono creati e sviluppati a partire dalle esigenze e i desideri dei consumatori. In questo senso, l’orientamento al consumatore, che finalmente si sta facendo strada nel marketing moderno,  è una condizione quasi necessaria per il successo.

Esemplare il caso di Pebble. Nel periodo intercorso tra le due versioni dell’orologio intelligente, gli sviluppatori del progetto hanno ascoltato la community per adattare e migliorare il prodotto sulla base dei feedback ricevuti.

Il risultato è stato strabiliante: il nuovo smart watch ha ricevuto quasi 9 milioni di dollari di finanziamenti nel giro di 24 ore.

Naturalmente, anche questa piattaforma ha delle ombre: oltre al fatto che, almeno al momento, per promuovere un progetto sia necessario essere residente negli USA o nel Regno Unito (esistono vie per aggirare questo limite, ma speriamo si trovi presto una soluzione), ci sono anche delle questioni etico-morali. Kickstarter, e per questo ha ricevuto anche delle critiche, non entra nel merito della validità del progetto, né assicura che i fondi raccolti siano investiti nella realizzazione dello stesso. In rari casi, i progetti possono fallire o non arrivare a compimento, anche dopo una campagna di raccolta fondi perfettamente riuscita.

Ma questo non deve scoraggiarci. Se abbiamo un progetto innovativo, che parte da un bisogno reale delle persone, non dobbiamo perdere altro tempo. Trovate la piattaforma di crowdfunding più adatta alle vostre esigenze; siate sinceri e ambiziosi.

Il mondo è pieno di persone pronte a sostenere i vostri migliori progetti, ma solo il web vi permette di raggiungerle tutte… o quasi!

 

Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo con i tuoi amici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *